Anellini golosi, ottimi compagni di viaggio. Leggenda vuole che nel Quattrocento, durante gli anni di carestia che affliggevano il Sud Italia, una donna non ebbe altro che un po’ di acqua, di farina, di vino bianco e sale per nutrire i suoi figli. Sarà stato il mescolarli all’insegna dell’amore di mamma a creare la magia? fatto sta che dall’unione di questi semplici ingredienti nacque un prodotto ora famoso in tutto il mondo: i tarallini pugliesi. Il loro nome sembra possa derivare dal greco “daratos” che significa “sorta di pane”, oppure dal francese “toral”, essiccatoio. Chissà se anche la loro caratteristica forma col buco non si debba alla fantasia di una mamma di fare sembrare più grande di quanto non fosse, l’umile alimento? Voi li avete mai assaggiati? Sono croccanti e profumano d’olio. Leggeri e genuini possono essere uno snack ideale durante il cammino. Ne esistono diverse tipologie: ai semi di finocchio, piccanti, al rosmarino, gusto pizza, alla cipolla.  Ogni variante rappresenta un valido alleato metre si percorre la Via a piedi o in bicilcletta. Con il loro buco sono capaci di colmare in reltà altri buchi, come quelli nello stomaco!

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